PER UN MODELLO TEORICO-CLINICO DELLO SVILUPPO PSICHICO
Affrontare il complesso problema del disturbo psicosomatico
significa non solo riconsiderare il rapporto soma-psiche, l’importanza
del trauma psichico e la necessità di una corretta metodologia nosografia,
ma anche riproporre un modello teorico-clinico dello sviluppo psichico.
Nel leggere la sterminata letteratura sull’argomento ciò che più
stupisce non è tanto la diversità delle teoria, quanto piuttosto
la confusione, lo scambio continuo tra termini sicuramente diversi, come, ad
esempio, emozioni ed affetti.
Piacere, desiderio, odio, rabbia, gelosia, invidia, amore, collera, ansia, etc.
sono tutti certamente stati d’animo, ma come mai è possibile attribuirli
talvolta al campo delle emozioni, talvolta a quello degli affetti, a volte ancora
a quello delle pulsioni, senza fornire alcuna motivazione ed utilizzandoli come
fossero concetti interscambiabili? Superficialità, confusione teorica,
impossibilità di definizione o cosa altro ancora?
A me sembra in primo luogo indispensabile proporre una distinzione tra emozioni
ed affetti: distinzione già presente nell’etimo stesso. Emozione
indica un movimento (ex-movere), un cambiamento interno, che può avere
connotazioni sia positive che negative. Affetto (ad-facere) indica invece una
dinamica più complessa: si tratta di un’azione ed anche in tale
caso ci possono essere valenze positive o negative.
Proporre tale distinzione inevitabilmente significa anche fare chiarezza nel
campo degli istinti e quindi dell’inconscio. Solo così si può
porre un discorso corretto sullo sviluppo psichico e sulla psicopatologia: psicopatologia
che, latente, può essere già evidenziata dalle modalità
del carattere nevrotico, il cui scompenso genera i sintomi evidenti. Così
come per le psiconevrosi, anche per i disturbi psicosomatici, si può
proporre la comparsa dei sintomi come rottura di un precedente assetto caratteriale
patologico: in tal caso il carattere alexitimico.
Pertanto, nell’ordine, esamineremo:
a. Il modello complementare: dagli istinti alle relazioni interpersonali
b. L’inconscio
c. Emozioni ed affetti
d. Il modello di sviluppo: dalla normalità al carattere nevrotico
e. Il modello psicosomatico: dal carattere alexitimico all’evento psicosomatico
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