Lager nazisti: la testimonianza di Primo Levi Parte II
La chiarezza del pensiero, la profondità dell’analisi
psicologica, la lucida sensibilità per comprendere “l’incomprensibile”,
rendono Primo Levi, anche per la sua limpida scrittura, il maggior testimone
di cosa sia avvenuto nei lager nazisti.
E’ inutile ripetere che i lager esistevano anche in altre nazioni: erano
campi di concentramento più o meno brutali. Il lager invece è
un esperimento unico (almeno si spera) nella storia dell’umanità.
La lucida programmazione di “deprogrammare” e di spogliare di qualsiasi
identità tutti gli esseri viventi che avessero la sventura di essere
considerati come “ Untermenschen”, è qualcosa di assolutamente
unico.
Il trauma da “disumanizzazione” non solo non può essere mai
dimenticato, ma offre –purtroppo- un’occasione unica di studio per
comprendere la natura del trauma, le motivazioni che portano alla disumanizzazione
ed i motivi della capacità di resistenza o meno degli internati.
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