L’INCONTRO CON IL NOVO: ANGOSCIA, CONOSCENZA E RESISTENZA
Prendendo spunto da un episodio storico e nel proporre un’interpretazione
completamente nuova, questo lavoro segnala il distacco definitivo dalla psicanalisi
e dalla psicoterapia analitica per creare un nuovo modello teorico-operativo:
quello psicodinamico.
L’episodio riguarda la conquista del Messico da parte di Cortés.
Nello specifico caso non mi interessa tanto la vittoria di Cortés, quanto
piuttosto come egli riesce ad ottenerla. Non l’esito, ma il metodo è
importante: e se ciò vale per li avvenimenti storici, vale anche per
la terapia psichica, ove è fondamentale il metodo. La guarigione ne è
spesso non il fine, ma l’implicito esito.
Ma è tempo di entrare nel racconto di un evento storico, che credo proponga,
in maniera paradigmatica e drammatica lo scontro/incontro con il nuovo: quello
tra gli Spagnoli e gli Aztechi. Avvenimento che ha dell’incredibile: la
conquista di un impero vasto e fiorente, con una popolazione di circa 7-9 milioni
di abitanti, dei quali circa 800.000 guerrieri, coraggiosi e disposti alla morte
(non certamente delle dame di compagnia!), da parte di un gruppo di Spagnoli
che all’inizio non sono superiori alle 600 unità.
Numerose, diverse e spesso contrastanti sono state le analisi compiute. Cercherò
di proporre una lettura degli avvenimenti, evidenziando quelle dinamiche psichiche
che possono aver contribuito al loro andamento.
Dinamiche psichiche che possono essere evidenziate all’interno di un campo
specifico che è quello della cura; quindi, come dicevo all’inizio,
la storia dei popoli può fare luce sul funzionamento psichico del singolo
e viceversa. Il che vuol dire porre come centralità l’uomo
ed il suo farsi nella storia.
Ho scelto questo episodio per due motivi. Il primo perché nella scoperta
della Mesoamerica si presentò una realtà talmente diversa che
comportò nell’uomo bianco un senso di estraneità totale.
Gli Europei non avevano mai del tutto ignorato l’esistenza dell’Africa,
dell’India, della Cina. Ma di questi popoli ignoravano tutto, tanto che
furono costretti, e per lungo tempo, a rappresentarli e descriverli come Indiani.
Il secondo punto è forse più importante: mentre Cortés
si incontrava con il nuovo, egli stesso si proponeva come uomo nuovo; ed è
con lui che si entra, come dice Las Casa, “in questo nostro tempo così
nuovo e così diverso da ogni altro”. Infatti Colombo, di poco più
anziano, è, come struttura mentale, uomo totalmente appartenente al Medioevo.
Approfondimenti
Passato e presente | Scheda | Nicola Lalli | 252 KB | 2004 | |
Psicoterapia dinamica | Scheda | Nicola Lalli | 128 KB | 1989 |