S. Freud al lavoro: il caso Tausk

Centinaia di libri sono stati scritti sul personaggio Freud, sulle sue caratteristiche personali e sul suo modo di lavorare: ne emerge, salvo rari casi (vedi J. M. Masson: "Assalto alla verità"), un personaggio austero, rigoroso, scrupoloso, intellettualmente onesto.

Ma la verità non sempre corrisponde a quanto si dice o si scrive: sono sufficienti questi due casi (Anna O. e Tausk) per dimostrare alcune caratteristiche peculiari di Freud, poco conosciute, ma estremamente significative.

Il caso Anna O. evidenzia l'abilità di Freud nel manipolare e nel falsificare la storia, ovviamente a proprio vantaggio.

Il caso Tausk mostra un Freud sicuramente poco onesto, intellettualmente e deontologicamente, e scorretto sul piano dei rapporti interpersonali.

Credo che gli scienziati possano essere validi, pur con un tocco di follia o di anormalità; inimmaginabile invece pensare che autori che si occupano dell'uomo, della sua normalità e della sua patologia e che pretendono di porsi come psicoterapeuti, possono avere comportamenti così scorretti. Non ci può essere in questo settore una dissociazione tra il dire ed il fare, tra il pubblico ed il privato: e se questa esiste è la stessa teoria che deve essere messa in discussione.

Ma il comportamento di Freud non è infrequente tra coloro che pontificano sulla psiche: allora è utile ancora una volta sottolineare che una scissione tra il dire ed il fare, tra la teoria ed i comportamenti interpersonali, mette in discussione la validità della teoria stessa.

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