Horror vacui o horror pleni: la famiglia, una nuova realtà da decifrare
Dopo un rapido esame di cosa rende ancora valida e fruibile la psicoanalisi per la comprensione della
psicologia e della psicopatologia, si passa ad esaminare il complesso edipico così come è stato formulato da
Freud.
Successivamente si propone una analisi critica della formulazione freudiana del complesso edipico, anche alla
luce dei vari cambiamenti avvenuti negli ultimi decenni, evidenziandone i limiti ermeneutici.
Il concetto fondamentale è che non si può comprendere la formazione e la dinamica del Sé se non si inserisce
tale comprensione all’interno dei mutati cambiamenti socio-economici e tenendo conto che, molto spesso, tali
cambiamenti sono talmente rapidi da non consentire la realizzazione di strutture culturali in grado di
contenere e indirizzare correttamente i riflessi di tali mutamenti sull’individuo.
Poiché riteniamo che, con le dovute accortezze, sia necessario tener presente anche ricerche in campi affini,
come la sociologia, si propone una duplice visione: quella di Bauman che descrive una società estremamente
frammentata, da lui definita “liquida”, caratterizzata da una assenza di comunicazione ma anche la
posizione di un esteta come Dorfles che sottolinea all’opposto una ridondanza assordante di informazioni che
prive di ogni significato comunicativo, ovvero di relazione interpersonale, finisce per diventare solo puro
rumore di fondo.
Alla luce di queste premesse cercheremo di considerare la situazione attuale che caratterizza l’adolescenza,
sia nei ruoli sociali che in quelli familiari, ed a questo proposito cercheremo di sottolineare come l’assenza di
confini tra genitori e figli, conseguenze dirette proprio di queste mutate condizioni sociali, possono essere
causa di disagio psicologico.