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IMMAGINI

Percorsi

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Dova: Mi specchio in me stesso

Ogni singolo percorso è composto da immagini (quadri, affreschi o fotografie) molto diverse per stili, epoche e soggetti.
Susciterà una qualche sorpresa il fatto che non vi sia alcun riferimento all’autore o al periodo: pertanto mi sembra opportuno spiegarne la motivazione.
Nel frequentare mostre, pinacoteche o musei ho potuto osservare molto frequentemente ed ammetto con un certo fastidio, che il visitatore medio dopo aver dato uno sguardo, spesso sommario, al quadro sia poi fortemente attratto dalla targhetta che riporta il titolo, il periodo, il soggetto rappresentato. E questa cognizione sembra soddisfare il visitatore molto più che non la visione del quadro stesso. Come se la conoscenza del nome dell’autore o la collocazione temporale dell’opera, facessero scadere ogni ulteriore interesse.
Per questo motivo ho scelto di non fornire alcuna informazione: l’opera d’arte deve risultare interessante e suscitare quella curiosità che invece spesso sembra esaurirsi nella banale conoscenza del nome dell’autore o di altri dati.
Una seconda spiegazione riguarda il perché degli 8 percorsi: per i compositori, dopo L. Beethoven, il nove sembra essere il numero insuperabile con l’unica eccezione di G. Mahler. Per questo motivo mi sono fermato al numero 8.
Ogni percorso ha una sua logica che è ovviamente la mia, ma ognuno può trovarsene una per conto proprio. Anche la progressione dei percorsi ha una sua logica: non è un caso ad esempio che le immagini dell’ultimo percorso riguardino la Terra con i suoi fenomeni naturali, il sistema solare e si chiude con il famoso messaggio di “Arecibo”.
Tale messaggio lanciato nel 1974 dal radiotelescopio di Arecibo in Portorico rappresenta una informazione in codice binario ed una sorta di immagine che inviate nello spazio galattico dovrebbero essere captate da eventuali abitatori dello spazio: se questo avverrà sicuramente non saremo noi ad assistere ad un tale evento.
Con queste immagini si chiudono i Percorsi e si aprono nuove raccolte di immagini che saranno centrate ogni volta su uno specifico tema.
L’arte in genere, quella visiva in particolare, ha uno stretto collegamento con la psicologia e la psicoterapia dal momento che riguarda la mente e la sua capacità creativa.
Ogni opera d’arte è una rappresentazione di emozioni, immagini, fantasie dell’artista che nel renderle visibili, fornisce allo spettatore la possibilità di riconoscere ed esperire quegli stessi significati.
La percezione visiva ha avuto una funzione fondamentale nell’evoluzione dell’uomo, dal momento che contribuisce alla ricerca attiva dei dati essenziali della realtà che ci circonda. Sicuramente il lobo occipitale (visivo) ha subito un notevole incremento in termini quantitativi, quantitativi e associativi di pari passo con l’evoluzione dell’uomo. Inoltre se si pensa che i primi reperti pittorici risalgono a circa quarantamila anni fa e che avevano sicuramente funzioni sociali, si può comprendere l’importanza delle arti figurative nella cultura umana.
Dice Changeux: “La collezione d’arte resa pubblica diventa una specie di ‘sogno condiviso’, proponendo una totalità che ricrea la perduta armonia tra gli stati sovrapposti del nostro sistema nervoso di Homo Sapiens”.

Gallerie tematiche

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